Al centro della terracotta

La terracotta è per natura una materia calda, il cui modellato indica una partecipazione tattile che invita al contatto diretto, rimandando a operazioni di carattere manuale. Interpretarne la fisicità è il primo compito per quegli scultori, come Luigi Vollaro, che ad essa si dedicano. Nelle opere dell’artista, nato a Scafati nel 1949, la crosta terrestre viene evocata quale origine ancestrale di ogni forma, come nel grande pezzo "Round Midnight" (1987), in cui il senso della notte risente di una forte liricità. La qualità simbolica e la partecipazione mentale, pur non assenti, si uniscono a una preminenza sensuale in lavori quali "La montagna dei desideri" (1988), informe e organica apparizione che si eleva dal terreno con movimentazioni della superficie alla maniera del bassorilievo. Una pausa di meditazione è invece offerta dai recenti "teatrini", ambienti che racchiudono elementi fluttuantiin una scena definita costruttivamente, secondo l’illustre antecedente del tema elaborato da Melotti. Vollaro si dimostra variamente rivolto nella sua indagine sulla terracotta, inventiva e nello stesso tempo radicata nela tradizione.

F. Tedeschi, "il Giornale" Milano 3.2.1991

 

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